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10 Gennaio 2017
Anche i dati reali confermano le tendenze del credito rilevate sul mercato immobiliare.
La fiducia nel mattone e, soprattutto, il desiderio di tornare a investire nella casa come bene materiale con cui difendere i propri risparmi ripartono da una tipologia di clienti più giovani, al massimo con 35-40 anni di età, e comunque clienti finora rimasti alla finestra in attesa di segnali di mercato un po’ più rassicuranti. L’identikit emerso dall’indagine su chi ha sottoscritto nel primo semestre 2016 un mutuo ipotecario conferma questa fotografia: l’età media di chi ha sottoscritto un mutuo nel primo semestre 2016 è di 39,6 anni, gli under 35 rappresentano il 35,3%, cioè più di un mutuo su tre è sottoscritto da loro, e i 35-44enni il 37,8%. In Lombardia si accede al mutuo in media a 38,1 anni e la maggior parte dei mutuatari appartiene alla fascia compresa tra 18 e 34 anni (40,4%), seguono i 35-44enni con il 37,7%.
Altrettanto interessante l’analisi della professione del mutuatario. E qui emerge anche un limite al volume di credito erogato dalle banche. Nel senso che ancora i rubinetti dei prestiti non si sono effettivamente così aperti come auspicato dal mercato, ma sembrerebbero ancora molto influenzati dal livello di solvibilità del cliente.
Così la sicurezza economica è tra gli elementi fondamentali richiesti dagli istituti di credito per erogare un finanziamento. Una caratteristica che identifica l’89,4% di chi sottoscrive un mutuo (in genere, appunto, dipendenti a tempo indeterminato e pensionati), a fronte del 7,9% di chi ha un contratto di lavoro flessibile (liberi professionisti/lavoratori autonomi e titolari d’azienda) e dell’1,4% di lavoratori a tempo determinato.
In Lombardia i lavoratori a tempo indeterminato costituiscono l’87,8% del totale e i pensionati sono l’1,6%, portando quindi l’ammontare dei “redditi certi” all’89,4%. Insomma, chi ha un lavoro flessibile incide veramente poco, anche perché, per il 7,9% (i liberi professionisti e lavoratori autonomi sono il 3,7%, i titolari d’azienda rappresentano il 4,2%).
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