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Riscaldamento: per le termovalvole tempo fino a giugno

24 Gennaio 2017

All’ultimo minuto, praticamente in zona Cesarini, verrebbe da dire: la scadenza che obbligava l’installazione delle cosiddette termovalvole per gli impianti di riscaldamento nei condomini, i sistemi da montare sui singoli termosifoni per la regolazione della temperatura è stata fatta slittare. La proroga permetterà ai condomini di avere sei mesi in più per dotarsi di contatori di fornitura e valvole termostatiche.

Niente controlli, quindi, né tantomeno sanzioni a partire da questo mese. Ma altri sei mesi di tempo per mettersi in regola. Già, perché comunque l’obbligo resta tutto, e tutto confermato in ogni suo adempimento.

A decretare il rinvio dell’adempimento al prossimo 30 giugno 2017 è stato il più classico e tradizionale decreto Milleproroghe di fine anno del governo: rinvio quindi dell’obbligo al 30 giugno 2017.

Allo stesso modo per effetto dello stesso decreto slittano di sei mesi anche i controlli sugli impianti di riscaldamento in condominio e – per chi non si metterà in regola entro il nuovo termine - le multe da 500 a 2.500 euro. Rinvio del termine, ma piena conferma dell’obbligo di adeguarsi alle nuove norme che prevedono di installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomini con impianti centralizzati.

Il decreto è stato approvato dal Parlamento – che comunque ora dovrà convertirlo definitivamente -, ma sul provvedimento resta ancora un vincolo, il via libera dell’Europa dato che l’obbligo è imposto da una direttiva Ue e quindi il posticipo di sei mesi è subordinato all’ok dell’Unione europea; solo in questo modo si eviterebbe la procedura d’infrazione per il mancato rispetto dei vincoli temporali stabiliti dalla Direttiva Ue sull’efficienza energetica.

E vediamo, allora, che cosa esattamente prevedeva la direttiva Ue sul risparmio energetico e che introduceva questo obbligo. La norma Ue fissava allora al 1° gennaio 2017, ora entro il 30 giugno 2017, che gli impianti centralizzati di riscaldamento e di fornitura di acqua calda sanitaria condominiali, per rimanere in esercizio, dovranno allinearsi agli obblighi previsti dal decreto legislativo 141/2016 che, a sua volta, recepisce la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

In pratica le legge impone che nel caso di impianti di riscaldamento condominiali – entro il prossimo 30 giugno - vengano installati sistemi per la misurazione del calore in ciascun appartamento o unità abitativa. Rivoluzione anche per il conteggio dei costi, visto che questo meccanismo consentirà di distribuire in maniera equa i costi, premiando i comportamenti virtuosi dei condomini più attenti nella gestione dell’impianto e della propria abitazione con la misura dei consumi effettivi. Viene cioè superato l’attuale modello di calcolo basato esclusivamente sulla sola superficie dei locali e non penalizza coloro che, invece, “sprecano calore”.

È possibile derogare all’installazione del sistema di contabilizzazione soltanto nel caso in cui un tecnico abilitato dichiari la sussistenza di precisi motivi di non fattibilità tecnica o l’antieconomicità degli interventi. In tal caso sarà possibile suddividere l’importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70% agli effettivi prelievi volontari di energia termica e suddividendo gli importi rimanenti secondo altri metodi (millesimi, metri quadri, metri cubi o altro). Un metodo sicuramente meno equo rispetto al nuovo sistema delle termovalvole.

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