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Comprare casa come investimento: ecco i dati

28 Marzo 2017

In Lombardia il 95,9% dei mutui viene erogato con la sola finalità di acquisto di una casa, al secondo posto troviamo i mutui per sostituzioni e le surroghe dei mutui già in corso (meccanismo spinto molto dalle migliori condizioni dei tassi sul mercato finanziario), ma che rappresentano oggi solo più del 3,1% del totale. Le altre finalità di acquisto , invece, nel panorama complessivo delle erogazioni del credito hanno una minore concentrazione.

Ma il dato più interessante che emerge, e forse più importante rispetto anche al recente passato, è l’aumento fino a sfiorare il 19%, della richiesta di prestiti ipotecari per sostenere un investimento negli immobili. E imprenditori, impiegati, liberi professionisti sono la nuova categoria di investitori immobiliari. Senza escludere in buona parte gli stessi pensionati, quasi due su dieci, che probabilmente vedono anche nei nuovi strumenti contrattuali e giuridici una opportunità di investimento o di recupero di liquidità.

La fotografia che emerge è questa, così come rappresentata dall’ultima rilevazione Tecnocasa, e sulla base delle compravendite nel secondo semestre 2016. Il primo dato in evidenza è che il 18,6% degli acquisti è stato concluso da investitori, soggetti non strettamente legati al mondo del mercato immobiliare ma soprattutto intenzionati a guardare al mattone come bene rifugio dei propri risparmi.

Il quadro è quindi completato dal 74,7% di acquisti di prima casa e dal 6,7% di compravendite da destinare a casa vacanza, anche in questo caso, quindi, è molto evidente la natura di investimento da far fruttare come rendita.

Rispetto al secondo semestre del 2015 la componente investitori è aumentata passando dal 16,2% al 18,6% attuale. Anche nel secondo semestre del 2014 la percentuale di acquisti per investimento si attestava al 16,2%.

E se si focalizza l’analisi dei soggetti su chi ha comprato casa per mettere a reddito l’immobile, si registra allora che quasi un terzo degli investitori ha un’età compresa tra 45 e 54 anni (31,7%), seguito dai soggetti tra i 35 e i 44 anni (23,3%) e da coloro con un’età compresa tra 55 e 64 anni (20,0%). Il 75,8% degli investitori sono coniugati e coppie, mentre il 24,2% è single (celibi/nubili, separati, divorziati e vedovi).

A comprare per investimento sono soprattutto imprenditori, liberi professionisti e impiegati che coprono il 77,8% di questo mercato, a seguire i pensionati con il 13,2%. Buona parte degli acquisti per investimento si conclude senza l’ausilio degli istituti di credito (89,2%), mentre solo il 10,8% degli investitori ricorre al mutuo bancario. Infine, la tipologia più richiesta da chi vuole mettere a reddito è il bilocale con il 39,6% delle preferenze, a seguire i trilocali (32,5%).

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