Le banche aiutano a comprare casa: mutui fino al 62% del valore. | Chicercacasa.it
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Le banche aiutano a comprare casa: mutui fino al 62% del valore.

13 Luglio 2017

Si consolida la ripartenza del mercato immobiliare, non solo le compravendite confermano la loro marcia, ma anche dal mondo del credito emergono segnali di ulteriore e maggiore fiducia: i mutui erogati, anche a fine maggio, sono stati in aumento dell’ 11,5%, gli importi sono stati in crescita ed è cresciuta anche la quota (loan to value) di prestito ipotecario destinato a coprire una parte del prezzo dell’immobile da acquistare: si è arrivati a erogazioni di poco inferiori al 60% del valore per gli immobili non prima casa, contro il 62,5% erogato e destinato all’acquisto della prima abitazione (la richiesta arriva a anche fino al 70%).

Intanto, il settore immobiliare inizia a fare i primi bilanci, ormai superata la crisi, anche sotto il profilo della consistenza d’impresa. Il numero degli operatori e delle aziende collegate al mercato immobiliare a Bergamo è diminuito ancora, anche nel corso dell’ultimo anno, Dal 2016 a oggi le imprese con attività immobiliare sono scese di un altro 1%, passando complessivamente da 6.197 a 6.135, e al 2,5% come peso di settore a livello nazionale contro il 27,1% che rappresenta invece il settore lombardo sul dato nazionale.

Operatori più qualificati.

Sempre a Bergamo, intanto, la parte del leone la fanno gli operatori e le agenzie di compravendita immobiliare, con oltre 3.137 attività operative mentre sono rimasti appena sopra le duemila unità (a 2..088) gli operatori attivi nella gestione e nell’affitto di immobili di proprietà o in leasing. Intanto, buone notizie comunque arrivano dal mercato: continua il trend di crescita degli importi richiesti dai mutuatari e dei valori effettivamente erogati dalle banche.

L’Osservatorio del portale specializzato Mutui.it evidenzia infatti come, a maggio 2017, l’importo medio richiesto di un mutuo sia stato pari a 131.112 euro, in aumento del 2,25% rispetto a un anno fa.

L’analisi, ha fatto emergere, in particolare, un significativo aumento delle somme erogate dalle banche (+11,57%) che ha portato i valori concessi, mediamente, a 125.898 euro. Evidente segno di una maggiore disponibilità delle banche anche se, a ben guardare, i valori sembrano rallentare nel corso dei mesi; nell’ultimo semestre i prestiti concessi sono cresciuti dell’1,91%, e nel trimestre dell’1,79%.

Ma famiglie e piccoli investitori fanno i conti anche con il costo del denaro. E si scopre che, forse per la prima volta, i mutui a tasso fisso iniziano a perdere appeal.

Banche più generose.

Non è un vero e proprio crollo perché comunque con i tassi di interesse ancora a valori piuttosto bassi, il mutuo a tasso fisso rimane di gran lunga quello preferito. Ma certamente, i segnali che arrivano dall’indice Irs - quello a 20 anni è passato dall’1,25 di dicembre 2016 all’1,39 di maggio 2017 – fanno diminuire la percentuale di famiglie che ancora sceglie questa formula.

Così se lo scorso dicembre era l’83% dei richiedenti, a maggio 2017 la percentuale è scesa al 70%, valore comunque maggiore rispetto a quello di un anno fa, quando a chiedere il tasso fisso era il 67%.

Di contro cresce la richiesta di mutui a tasso variabile: è aumentata di 12 punti percentuali negli ultimi sei mesi, passando dal 14% di dicembre 2016 al 26% di mag- gio 2017.

Altro dato significativo per capire quanto ancora le banche stiano allargando i cordoni della borsa, è rapporto tra valore dell’immobile e importo del mutuo richiesto: la richiesta di importo ed l’importo effettivamente erogato ormai la differenza viaggia intorno ai due punti percentuali erogato a domanda degli italiani a maggio 2017 rimane poco sotto il 60%, in leggero aumento sia nel trimestre (+0,99%), sia nel semestre (+1,07%) e sia nell’anno (+1,90%).

Incremento più importante, invece, nel rapporto tra il valore dell’immobile e l’importo effettivamente erogato dalle banche; a maggio 2017 gli istituti hanno finanziato in media il 57,22% del valore, in crescita di oltre 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente (era 50,77% a maggio 2016) anche se, negli ultimi mesi, l’atteggiamento è stato più cauto, con incrementi meno incisivi (+1,37% nel semestre e +1,86% nel trimestre). Invariate, da oltre un anno, sia la durata media del piano di restituzione (22 anni), sia l’età del richiedente tipo (40 anni).

Sempre più prima casa in questa nuova fase, anche i mutui prima casa tornano sempre più al centro dell’attenzione delle famiglie. Prima dato l’aumento del- l’importo medio richiesto: a maggio 2017 è stato di 141.334 euro, il 4,02% in più rispetto a un anno fa.

Più importante, invece, è l’aumento delle somme erogate sempre la prima casa; se a maggio 2016 gli istituti di credito hanno concesso importi medi di 118.189 euro (loan to value 56,90%), a maggio 2017 i prestiti effettivamente concessi è cresciuto del 9,76% toccando quota 129.719 euro (loan to value 62,47%). E le surroghe? Il trend resta altalenante; se rispetto a dodici mesi fa queste sono aumentate del 16,90%, nell’ultimo periodo l’andamento si è invertito, con una diminuzione del 12,63% nel trimestre marzo-maggio 2017.

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