Val brembana - roncobello: in palazzo liberty anni '20 completamente ristrutturato, grande e luminoso bilocale con meravigliosa vista sulla vallata. L'immobile si suddivide in zona giorno con angolo cottura, disimpegno, bagno e camera matrimoniale. Durante la ristrutturazione sono stati recuperati elementi d'epoca, ed ultimato con finiture di pregio. Termoautonomo. Parabola satellitare e campo da tennis condominiale. Roncobello, in origine solo ronco, trae il suo nome dal dialetto lombardo "ronch" nel senso di "colle inciglionato". L'oggettivo "bello" gli venne successivamente aggiunto per far rilevare la splendida posizione naturale nella quale si trova il centro e le frazioni. L'economia di roncobello anticamente era imperniata sulla pastorizia e sulla concia delle pelli. Esistevano anche alcune miniere a roncobello, tra cui la piu' nota (fin da epoca preromana) fu quella d'oro ubicata in una zona non precisata di bordogna. Al centro della valsecca, in un pianoro soleggiato che si apre tra le verdi abetaie (da qui il termine ronco). Che il luogo sia bello e' evidente; e così parve anche a vittorio emanuele ii che, si dice, gli attribuì il nome di roncobello. La prima contrada che si incontrera' e' bordogna, con nuccleo fortificato della "torre" e la cappella di san rocco eretta a suffragio dei morti della peste (1630). Il nucleo di forcella, patria del cardinale cavagnis (1841-1906), e' sull'antico bivio per la val fondra, con la chiesetta preziosamente affrescata cui e' annesso un portico per il ricovero dei viandanti. Proseguendo si incontra baresi, che custodisce ancora il nucleo storico da cui nel '400 i pittori bonetti emigrarono a bergamo e a venezia. Infine, dopo roncobello, alla testata della valle c'e' appunto capovalle, con la chiesetta dedicata alla madonna della neve. Da qui la strada carrozzabile si addentra nella pineta e sale alla conca di mezzeno, punto di partenza per escursioni ai laghi gemelli, al rifugio alpe corte, al lago branchino, al sentiero dei fiori e al pizzo arera. L'antichità come per molti altri borghi vicini, si pensa che i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall'impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al vi secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone. Il medioevo i primi documenti che attestano l'esistenza del borgo risalgono al 1258, quando si fa menzione della suddivisione delle terre, avvenuta quasi 70 anni prima, operata dal vescovo di bergamo in quei tempi proprietario dell'intera zona, ricevuta dagli imperatori del sacro romano impero.