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Come devo valutare il mio immobile?

27 Giugno 2016

Sul mercato immobiliare dal 1° giugno soffia un vento internazionale. Soffia dall’Europa. E, in questo momento di ripresa e di ripartenza delle compravendite, per questo settore il richiamo a definire un nuovo approccio è decisivo per la sua tenuta complessiva.

Si tratta di definire un nuovo modo di determinare il valore degli immobili per renderli il più possibile compatibili e confrontabili con gli standard di valutazione degli altri paesi Ue. In sostanza sull’immobiliare arrivano gli standard europei. Il richiamo vale anche per Bergamo, ove il sistema economico delle attività immobiliari conta almeno 3mila addetti, oltre 6mila imprese e, complessivamente in tutta la Lombardia, il comparto registra un giro d’affari di oltre 13 miliardi di euro. Con oltre 68mila imprese in tutta la regione, infatti, il comparto immobiliare lombardo pesa circa un terzo su quello nazionale (249mila imprese).

Un settore importante In Lombardia il settore conta 43mila addetti (circa un quarto dei 174mila italiani) e genera affari per 13 miliardi (40% del totale nazionale), di cui 9 solo a Milano. Nel capoluogo lombardo si concentrano 30mila imprese, un ottavo del totale nazionale, ma non da meno contano gli 8mila a Brescia, 6mila a Monza e Varese e 4mila a Como. Gli addetti sono 25mila a Milano, 4mila a Brescia, 3mila Monza. È un settore, quindi, che ha numeri importanti e soprattutto muove un fatturato rilevante. Per questo – fra gli operatori del comparto – sta emergendo l’esigenza e la necessità di un allineamento della valutazione immobiliare a metodologie e pratiche internazionali.

Nel 2015 si è osservata la decisa ripresa degli investimenti diretti al comparto immobiliare, confermata anche in questo primo semestre 2016. Il più delle volte effettuati in gran parte da operatori internazionali. Per risultare attrattivo – è l’indicazione degli operatori - il mercato degli immobili anche quello locale deve evolversi sia sul piano del prodotto che su quello delle regole.

La qualità dell’offerta Rispetto al primo punto è fondamentale presentare un’offerta di qualità, capace di intercettare le esigenze di una domanda altamente qualificata e selettiva, mentre rispetto al secondo aspetto è necessario raggiungere maggiori livelli di trasparenza che consentano a quanti intendono investire nel nostro Paese di prendere decisioni consapevoli: un primo importante passo in questa direzione è rappresentato dall’adozione di regole internazionalmente condivise nella valutazione economica degli asset immobiliari. Punto di riferimento di questo approccio sono gli European Valuation Standards 2016 pubblicati da Tegova (The European Group of Valuers’ Associations) l’associazione composta da 61 realtà associative di valutatori di 33 Paesi, rappresentante oltre 70.000 valutatori immobiliari in tutta Europa.

Il mercato di riferimento Un passaggio importante, anche per l’Italia, proprio perché contribuisce a rendere il mercato delle valutazioni immobiliari nel nostro Paese sempre più allineato con le “best practices” europee. E questa nuova edizione degli Evs si pone su una linea di continuità rispetto all’edizione precedente. Le novità dell’edizione 2016 sono principalmente rivolte ad assicurare la piena aderenza degli Evs alla più recente normativa Europea e a rafforzare gli interventi a favore della trasparenza delle valutazioni, il cui valore è stato confermato anche dall’Assovib, l’Associazione delle società di valutazione immobiliare per le banche, che rappresenta oltre il 75% del mercato delle perizie sui mutui.

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