ANACI Bergamo: il presidente presenta gli ob…
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27 Giugno 2016
Andamento stabile, ma piuttosto diversificato per l’immobile non residenziale secondo i dati dell’ultimo Rapporto dell’Agenzia delle Entrate. Nel 2015 le vendite di capannoni hanno registrato un calo del 3,5%, quelle dei negozi un aumento del 2,7% e gli uffici hanno chiuso l’anno con un -1,7%. Ripartiamo dal commerciale. È proseguita infatti anche nel 2015 la tendenza all’aumento delle compravendite di negozi, seppur in misura minore rispetto all’anno precedente (+2,7%), passando da 22.271 a 22.869 transazioni complessivamente a livello nazionale. Tra le macro aree territoriali, quella con i dati peggiori è sicuramente il nord-est, che perde lo 0,8%, mentre le altre zone mostrano dati piuttosto omogenei, con incrementi che oscillano tra il +2,7% del nord-ovest ed il +4,3% del centro, passando per il +3,3% del sud e il +4% delle isole. A livello regionale la Lombardia, che da sola rappresenta quasi un quinto del mercato nazionale, stabilizza il forte incremento del 2014 con un dato comunque positivo (+1,5%), mentre un significativo balzo in avanti tra le grandi città, registrano dati molto positivi Verona (+31,6%), Palermo (+23,9%), Venezia (+22,7%) e Firenze (+21,8%). A livello nazionale la quotazione media di riferimento è stata di 1.640 euro al mq, in calo del 2,7% rispetto alla quotazione media del 2014. Di segno negativo , invece, l’andamento per il settore degli uffici. Con 8.662 transazioni registrate nel 2015, il comparto perde l’1,7%, segnando il decimo calo annuale consecutivo. Tra le macro aree l’andamento è abbastanza disomogeneo, con il sud e il nord-est che perdono rispettivamente il 12,8% e l’8,3%, mentre il centro e le isole guadagnano poco più dell’8%; il nord-ovest, che resta l’area nella quale si concentra la quota maggiore di compravendite di uffici, segna un lieve aumento dello 0,6%. Milano, fra i capoluoghi di regione, è risultata la città che ha totalizzato più transazioni (850), con un incremento del 35,3%. In positivo anche la maggior parte delle altre metropoli, con significative crescite a doppia cifra, ad eccezione di Bari, Bologna e Genova, che mostrano invece segni di sofferenza. La quotazione media annuale di riferimento risulta pari a 1.456 euro al mq, in diminuzione del 2% rispetto al 2014. Il Lazio continua ad essere la regione con la quotazione media più elevata, con 2.264 euro al mq, in calo del 4,3% rispetto al 2014; seguono la Liguria, stabile a circa 2.090 euro al mq e la Valle d’Aosta (1.900 euro al mq). Ultimo settore: torna in negativo il settore dei capannoni. Dopo il rialzo del 2014, nel settore dei capannoni ricompare il segno meno, con 9.300 transazioni e una perdita del 3,5%. Dalla distribuzione del mercato per regione spicca la Lombardia, che rappresenta quasi il 28% del totale degli scambi nazionali, seguita da Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Le regioni del nord mostrano quasi tutte (ad eccezione del Friuli Venezia Giulia) tassi negativi, così come il sud; crescono invece le compravendite nelle isole (+6,7%) e nelle regioni del centro (+6,6%). Diminuisce la quotazione media nazionale, che perde l’1,7% e si assesta a 516 euro al mq. Il calo interessa tutte le aree geografiche del Paese, con la flessione più accentuata al centro (-3,5%). Nel 2015 il valore di scambio stimato per i tre settori ammonta complessivamente a 13,5 miliardi di euro, +7,3% rispetto all’anno precedente, recuperando così circa un miliardo: un incremento che prosegue e migliora il rialzo già osservato nel 2014, quando però si era osservato un recupero più modesto.
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