Mutui: per comprare case si sceglie il tasso fisso. | Chicercacasa.it
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Mutui: per comprare case si sceglie il tasso fisso.

07 Dicembre 2016

Mutui e disponibilità di spesa vanno a braccetto, ma in una direzione inversamente proporzionale: la maggiore concentrazione della richiesta di abitazioni è compresa nella fascia di spesa più bassa, fino a 119 mila euro (24,6%). Segue il 24% che si concentra nella fascia di spesa compresa tra 120 e 169 mila euro e il 22,3% di quella tra 170 e 249 mila euro.

Rispetto a sei mesi fa, quindi, emerge un aumento della percentuale sulla classe di spesa compresa tra 120 e 169 mila euro.

Questo per quanto riguarda, quindi, la tipologia delle abitazioni più ricercate. Per i mutui, invece, la dinamica degli indici di riferimento hanno evidenziato tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (lo spread, il margine che misura il guadagno della banca) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo contesto il 35,3% dei soggetti finanziati in Lombardia ha optato per mutui a tasso variabile, mentre chi ha scelto il tasso fisso incide per il 34,2%. Minima differenza, a conferma che ormai i prestiti si sono sostanzialmente eguagliati e che soprattutto – vista la forte ripresa dei mutui a tasso fisso - si stima una risalita del costo del denaro.

La durata media del mutuo è stata di 24 anni, il 69,1% dei prestiti ipotecari ha una durata compresa tra 21 e 30 anni e il 30,7% si colloca nella fascia 10-20 anni. In Lombardia la durata media è pari a 24,9 anni e il 76,5% del campione è racchiuso nella fascia compresa tra 21 e 30 anni, mentre il 23,3% ricade nella durata 10-20 anni.

Rispetto alla media delle grandi città si discosta Milano dove la maggioranza delle richieste riguarda immobili dal valore compreso tra 250 e 349mila euro rispettivamente con 25,4% e 23,4% delle richieste.

Negli altri capoluoghi di regione che non sono grandi città si registra un aumento maggiore della percentuale di coloro che desiderano spendere fino a 119 mila euro. In diminuzione la percentuale di richieste nelle fasce di spesa intermedie, in particolare per quella compresa tra 170 e 249mila euro (-1,8%).

Anche le realtà più piccole, quindi, seguono in parte il trend rilevato nelle grandi città, tuttavia con aumenti meno consistenti e diminuzioni più accentuate.

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