Bergamo: prezzi stabili e aumento delle comp…
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08 Ottobre 2015
Se il vostro sogno di acquistare casa è già diventato realtà, allora vi sarete ormai imbattuti in alcune questioni pratiche legate alla burocrazia e alla gestione dell’immobile.
Uno dei temi fondamentali da affrontare è quello delle tasse. Se ne sta parlando molto in questo periodo e la bella notizia che sembra possa diventare reale riguarda il taglio delle tasse sulla prima casa. Sembra infatti che per il 2016 l’obiettivo sia quello di abolire per tutti la tassa sulla prima casa.
Ovviamente questa ipotesi non andrà a interessare i secondi o terzi immobili in possesso di un singolo.
Questo annuncio potrebbe far preoccupare i Comuni, in quanto Imu e Tasi sono il principale tributo sulla base del quale i Comuni erogano i servizi: è pronta però una soluzione per questo problema, dal momento che lo Stato ha intenzione di rilasciare ai Sindaci un assegno corrispondente al taglio delle due imposte, cosicché i Comuni stessi non siano obbligati ad aumentare le tasse. Con questo provvedimento si coltiva la speranza di contribuire nell’ottica di una ripartenza dei consumi e di fornire anche un aiuto al settore dell’edilizia.
Al momento però nulla è ancora cambiato, quindi è utile una panoramica sulle imposte collegate alla propria abitazione, soprattutto in vista della seconda rata dell’Imu, da saldare entro il 16 dicembre.
C’è però un’informazione fondamentale da ricordare: l’Imu non è dovuta sull’abitazione principale tranne nel caso in cui l’immobile sia di lusso o di pregio e quindi rientri nella classificazione catastale A1, A8 e A9; l’esenzione riguarda anche le pertinenze, quindi gli immobili classificati nelle categorie C2, C6 e C7.
In sintesi, se avete una seconda casa o se la prima è qualificata come immobile di lusso, allora dovete ricordarvi di pagare l’Imu: per calcolare l’importo dovuto basta individuare la rendita catastale dell’immobile, rivalutarla al 5% e poi moltiplicarla per specifici coefficienti; questa imposta è dovuta per anno solare e viene commisurata in base ai mesi di possesso dell’immobile e si considera dovuta per l’intero mese se il possesso supera i quindici giorni.
Nella situazione attuale, la tassa da pagare per la prima casa, a prescindere dal fatto che l’abitazione sia di lusso oppure no, è la Tasi: si tratta del tributo comunale sui servizi indivisibili quali la manutenzione delle strade e del verde pubblico, l’illuminazione pubblica e altri servizi locali.
La scadenza per il pagamento della Tasi è concomitante con quella della seconda rata dell’Imu, quindi la data da ricordare è sempre il 16 dicembre.
Bisogna però tenere presente che alcuni Comuni hanno deliberato una data differente per il pagamento, proprio per evitare di concentrare troppi versamenti in poche scadenze.
Per quanto riguarda il calcolo dell’importo, la Tasi ha la stessa base imponibile dell’Imu, ma porta con sé una notevole differenza: deve infatti essere pagata tanto dal proprietario della casa quanto dall’inquilino.
Quindi l’ipotesi di tagliare le tasse sulla prima casa nel 2016 comporterebbe sostanzialmente l’eliminazione della Tasi, una soluzione che sarebbe vantaggiosa anche per chi vive in affitto.
Infine l’ultima tassa da ricordare è la Tari, ovvero quella sui rifiuti, dovuta al Comune da parte dei cittadini come corrispettivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La base su cui si calcola la Tari è la superficie calpestabile delle unità immobiliari, iscritte o iscrivibili al Catasto che sono suscettibili di produrre rifiuti: il calcolo si effettua quindi in base ai metri quadri dell’immobile e al numero degli occupanti.
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