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L'affitto è meglio con il canone concordato.

13 Dicembre 2017

Affitti che passione. Sia per chi, proprietario dell’immobile, concede l’appartamento in locazione. Sia per chi beneficia dei nuovi strumenti fiscalmente agevolati per poter avere una casa. E non è un caso, infatti, se oggi l’affitto risulta la scelta preferita dagli studenti, passati dal 16,2% al 20,1% dei contratti sottoscritti, con punte che arrivano fino al 35-40% del totale.

Seguono i turisti passati dallo 0,8% al 2,1%; quindi i lavoratori in trasferta, passati dal 27% al 30,3% anche in questa fascia con punte più alte che arrivano fino al 56-57%. Scende dal 55,9% del 2016 al 47,5% del 2017 la quota di inquilini che sceglie la casa in affitto come “abitazione principale” anche se rimangono confermate punte del 70-80% come opzione preferita per la prima abitazione.

Responsabili anche i nuovi strumenti giuridici agevolati, così oggi per affittare una casa si impiegano in media 2,1 mesi (1,8 nel centro città e 2,6 in periferia), anche in questo caso con tempi estremi che possono arrivare al massimo fino al record di 3,5 mesi.

La fotografia emerge dai dati dell’ultimo Rapporto sulle locazioni 2017 di “Solo Affitti” che evidenzia un mercato in ripresa, anche se non mancano eccezioni importanti nelle grandi città.

Entrando nei dettagli del Rapporto sulle locazioni, elaborato con il supporto scientifico dell’istituto di ricerca Nomisma, emergono canoni di locazione in aumento in quasi tutti i capoluoghi del +2,6% (+4,1% per le case arredate), dopo un 2016 stabile (-0,2%).

Ad essere più vivace e dinamico è soprattutto il mercato delle locazioni di monolocali, trilocali e quadrilocali (+2,8% ciascuno), anche con andamenti diversi nelle differenti città. Interessante notare che, sotto il profilo fiscale, oltre il 90% dei proprietari scelga per la cedolare secca, associata in ben il 64,5% dei casi ai contratti a canone concordato.

In generale in Italia dal 2009 al 2014 i canoni medi di locazione sono sempre diminuiti, soprattutto nel 2012 (-6%) e nel 2013 (-4,5%), mentre dal 2015è ripartita la crescita (+1,7%). Il prezzo mensile medio delle abitazioni nel 2009 era di 587 euro, nel 2014 ha raggiunto il suo minimo (507 euro) e oggi è di 528 euro (586 euro per una casa ammobiliata, 597 in presenza di un garage).

In cima alla lista dei capoluoghi in cui si registrano gli aumenti maggiori per le case non arredate Cagliari (+12,0%), seguita da Genova (+11,4%) e Venezia (+9,1%). I maggiori cali si registrano a Catanzaro (-10,0%), Palermo (-7,2%), Perugia (-5,3%), Roma (-4,1%, -5,5% per gli immobili arredati) e Firenze (-1,4%).

Questi cali, soprattutto in città come Roma, vengono spiegati con la tendenza ad affittare case maggiormente periferiche con metrature più piccole, per poter sostenere meglio, riducendoli, i costi. Diversamente Milano era stato il primo capoluogo a lanciare segnali di ripresa del mercato degli affitti (+6,7% nel 2014, sul 2013) e oggi fa registrare un aumento del +0,8% per le case non ammobiliate e del +8% per quelle arredate. Hanno invertito la tendenza dello scorso anno invece Bari (+8,3% contro il +-5,4%) e Campobasso (+7,8% contro il -4,9%).

A livello territoriale si registrano notevoli differenze a livello di canoni medi tra Roma (789 euro), Milano (938 euro), Firenze (652 euro), Venezia (631 euro), Trento (591 euro), Bologna (589 euro) e Napoli (572 euro). I prezzi più bassi sono a Catanzaro (327 euro), seguita da Perugia (356 euro), Potenza (367 euro), Campobasso (391 euro) e Palermo (393 euro).

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