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15 Novembre 2017
Anche il Fisco si tinge di verde. O meglio, anche il Fisco dà una mano a rendere più green il mondo che circonda. E dal prossimo anno comincia dalla nostra casa. Lo hanno chiamato bonus verde.
E da gennaio 2018, infatti, la famiglia degli eco-bonus fiscali, le detrazioni Irpef prevalentemente legata alle spese di ristrutturazione edilizia, si amplia fino a comprendere anche una detrazione sulle spese per la creazione e la riqualificazione di giardini, terrazzi e aree verdi.
La formula è la stessa degli altri bonus: concede ai proprietari di appartamenti condominiali, all’intero condominio, o ai cittadini proprietari di singole unità immobiliari, singole case o appartamenti, di detrarre dall’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef) il 36 per cento delle spese sostenute per la realizzazione e la manutenzione di aree verdi fino a un tetto massimo di 5.000 euro per ogni immobile.
In caso di interventi su parti comuni esterne di edifici condominiali, il limite andrà moltiplicato per il numero totale di unità abitative presenti.
E nella tipologia di spese oltre che per realizzare giardini e terrazze, rientrano anche i costi sostenuti per installazioni di verde pensile, coperture e messa a dimora di piante e di arbusti, pertinenze o recinzioni, così come per la sostituzione di un impianto irriguo da installare o sostituire o per la creazione di pozzi. Sono detraibili anche le spese che riguardano la manutenzione e le attività di progettazione.
Il Fisco però non perde la sua attenzione nemmeno davanti ad un bel paesaggio naturale, e così a godere dei benefici previsti dalla nuova agevolazione saranno tutti quei soggetti che, in seguito alla creazione di nuove aree verdi o al recupero di quelle già esistenti, saranno in grado di documentare le spese effettivamente sostenute. E, nel caso di ammissione, la detrazione sarà divisa in 10 rate annuali e sarà concessa a condizione che i pagamenti siano tracciabili, come i bonifici parlanti.
La stima è che la misura possa generare un giro d’affari pari a 1,2 miliardi di euro, metà dei quali totalmente aggiuntivi.
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